“io ho la pappagallina che davvero fa una fatica a fidarsi incredibile pur essendo allevata a meno (al mio minimo movimento con le mani verso di lei la maggior parte delle volte che è fuori dalla gabbia scappa a 1000 allora), però mi da l’idea di essere più affettuosa nei miei confronti, mi guarda sempre, gioca con le mie unghie e ogni tanto quando la vedo tranquilla avvicino il naso a sfiorarle il petto, o il becco, e lei ricambia con un delicatissimo bacino. Ogni tanto sono riuscita a carezzarle la testina e non mi sembrava le dispiacesse (altre volte scappa o fa un passetto di lato perché non le va). Inoltre credo che preferisca quando le do da mangiare dalle mie mani piuttosto che fare da sola. Infine la vedo che muove la codina molto spesso tipo cagnolino che scodinzola (quando ad es l’ho liberata e mi è salita in testa o boh non so bene a cosa è legato ma è evidente che è contenta).
Il maschio (e ne ho avuto anche un altro) non è per niente timoroso di me o di altri, non scappa se lo accarezzo, o meglio è chiaro che non ha paura ma è altrettanto chiaro che (per ora) non gradisce e preferisce scorrazzare e fare altro, sale davvero facilmente sulle mani, o sulla testa (ah sì questa è una loro mania anche perché sulla spalla francamente stanno scomodi con quei piedi)”.
Ora devo aggiungere alcune notizie. Credo come anche altri pappagalli, i loro comportamenti si modifichino in seguito a nostre azioni ma anche in seguito al nostro non interagire (se ad es li lasciamo per una settimana o due perché siamo in vacanza ). Sono passati alcuni mesi da quanto scrissi che il maschio non aveva paura di me e delle coccole. Infatti con lui, quando era ora di liberarlo, mettevo nella gabbia una mano aperta col palmo all’in su per farlo uscire dalla gabbietta, facevo così perché vedevo che lui era evidentemente stato abituato a salire sulla mano più che sul dito. Per non perdere questo addestramento io seguitavo e seguito a fare così. E’ bellissimo vederlo salire sul mio palmo e ruotare su se stesso per farsi spazio mentre io dolcemente tiro la mano fuori e lui dalla porticina. Sembra un piccolo tir che fa manovra sulla mia mano! Ah ah!
Fin qui tutto ok. Però appena è fuori schizza alla velocità della lue svolazza cammina fischietta sbatte le ali sul posto insomma è impossibile fargli una carezza. Con l’inganno allora, approfittavo proprio nel momento della manovra quando era ancora sulla mano .. gli facevo puntualmente un paio di carezze sul manto…e poi via! Fuggiava. Bè, dopo una settimana di questo trattamento non voleva più uscire dalla gabbietta salendo sulla mano! L Così ho smesso di farlo e piano piano risale tranquillo. Non c’è niente da fare…i Kakariki non ne vogliono sapere di carezze!! Al massimo li possiamo abituare a non aver paura ma dire che gli piacciono le carezze mah..ho qualche dubbio.
Passiamo alla femmina. L’avevo abituata a farsi carezzare sulla testina, poi smisi di carezzarla sulla testina che cmqe la vedevo che si spaventava quando vedeva l’ombra della mano che cala su di lei, provai così a carezzarla sul petto approfittando di un semino o di una foglia di insalata lasciavo un dito appoggiato al petto , e poi via via, ora si lascia accarezzare! Sono però ancora convinta che fa così per convenienza, cioè fa più fatica a scappare per tutta la gabbia che non a stare lì a prendersi queste gigantesche coccole! Di contro, proprio perché sfaticata e dura di testa, non sale più sul dito a meno che non ho una bella foglia verde di insalata o un pisellino verde o del riso soffiato o mais! Siamo arrivate al punto che io cerco di sollevarla con forza mettendole un dito sotto le zampette e lei rimane piantata lì come uno stambecco sulle rocce! La cosa positiva è che nonostante sia palesemente scocciata, non mi becca mai con forza, al massimo addenta le mie unghie. Ovvio che se insistessi ancora forse me la prenderei una beccata ma ancora no, e poi io le do sempre qualcosa di buono alla fine.
Morale: attenzione a insistere ad accarezzarli, potreste avere effetti collaterali che non sono le solite beccate ma delle modifiche comportamentali.